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Venere influencer

Open to meraviglia

Negli ultimi giorni ha fatto discutere la campagna lanciata dal ministero del Turismo che vede come protagonista la Venere di Sandro Botticelli, travestita per l’occasione da influencer in giro per lo stivale.

Il ministero ha spiegato che si tratta di una manovra volta a diffondere la bellezza e le qualità del bel paese, ma era necessario trasformare il volto del Rinascimento italiano in una caricatura stereotipata della donna in quanto influencer, che finisce per apparire straniera nella sua stessa nazione?

Venere in minigonna e bicicletta, Venere intenta a scattarsi un selfie in piazza San Marco, venere a tavola con una bella pizza. L’Italia, ancora una volta, è solo questo?

Come se non bastasse, la poveretta è stata costretta a truccarsi, cambiando lievemente i propri connotati, ma soprattutto è stata snellita e abbigliata. Ebbene sì, uno dei nudi più belli e famosi della storia dell’arte è adesso oggetto di una pubblicità che ci lascia interdetti tra il serio e il faceto. E con ciò non vogliamo certo intendere che non sia giusto attualizzare i modelli del passato, ma, a nostro avviso, deve essere l’arte in quanto tale a far parlare di sé. Invece, così come avviene per i personaggi dello spettacolo, abbiamo caricato del peso della propria immagine un’opera la cui unica colpa è quella di appartenere a dei canoni di bellezza che non combaciano con i nostri.

Non è finita qui: questa strana macchietta apparirà nelle stazioni di tutto il mondo in un video promozionale con lo slogan “Open to meraviglia”. E anche qui si potrebbero scrivere intere pagine sul concetto di meraviglia e sul suo stereotipo, nonché sulla scelta di accostare inglese e italiano in un pastiche che vuol dir tutto e niente. Ma se di “meraviglia” parlava il celebre Giovan Battista Marino, lo faceva ricercando lo stupore e la sorpresa dello spettatore, quindi, se l’intento era questo, possiamo dire missione compiuta!

Forse a meravigliarci sarà anche il costo dell’intera campagna, che dalla primavera all’inverno ammonterà a ben 9 milioni di euro!

Per concludere, vi lasciamo con le parole del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi: «L’hanno travestita da ciclista e con la minigonna: roba da Ferragni». Un altro invito a riflettere circa la deriva culturale a cui il nostro si è da tempo avviato.

Massimiliano Milone

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