L’impatto ambientale del cibo è un tema sempre più discusso – per buone ragioni: la produzione di cibo è responsabile del 26% delle emissioni mondiali di gas serra. Se anche riuscissimo ad azzerare tutte le restanti emissioni, senza cambiare le nostre abitudini alimentari non riusciremmo a mantenerci nel target di aumento di temperatura di 1,5° considerato il limite di sicurezza oltre il quale la situazione potrebbe andare fuori controllo.
Spesso, tuttavia, la discussione si polarizza tra due posizioni da difendere per partito preso: gli amanti della carne che odiano vegani e vegetariani; i vegani che considerano cattive persone i consumatori di carne.
Esiste un’alternativa razionale e scientifica?
Dal punto di vista dell’impatto ambientale, sì. La carne non è tutta uguale.

Vediamo al primo posto il manzo allevato solo per la carne, mentre quando le mucche producono sia latte che carne l’impatto ambientale viene diviso tra i vari prodotti.
(Con «impatto ambientale» ci si riferisce a molte cose, qui intendiamo l’emissione di gas serra, misurata in CO2 equivalente: il grafico ci dice che 1 kg di manzo emette CO2 ed altri gas che, tutti insieme, hanno l’effetto di 99 kg di CO2.)
Avreste mai detto che la carne di maiale impatta meno del formaggio? È controintuitivo ma è così, perché i maiali sono animali molto più efficienti rispetto alle mucche. Maiali e galline sono ottimi alleati dei contadini poiché mangiano gli scarti agricoli, quindi il loro allevamento nelle piccole fattorie può essere molto utile. Nel 2010 un comune in Belgio ha distribuito galline ai residenti, con un risultato molto positivo: gli scarti di cibo di ogni famiglia, che sarebbero stati solo spazzatura, venivano trasformati in nutrienti uova a km 0.
Il vantaggio di maiale e pollame resta se si comparano le emissioni per kg di prodotto (grafico sopra) o per contenuto di proteine (sotto):

o per apporto calorico totale:

Il manzo è semplicemente inefficiente e porta svariati problemi:
- il metano: quando allevato intensivamente, viene nutrito con mangimi a base di soia, che non sono una dieta ottimale per questi animali. La soia fermenta nello stomaco bovino originando metano e altri gas ad alto potenziale climalterante (molto più dannosi della CO2)
- la deforestazione: l’attuale produzione di manzo è concentrata in sudamerica, dove sempre più territorio viene strappato alle foreste pluviali per farne allevamenti di manzo a prezzi bassi.
«Okay, ma se mangio manzo bio? La carne sostenibile va bene?»
Vediamo altri dati. Nel grafico sotto vedete le emissioni medie (il pallino bianco) ma anche la distribuzione. Quindi a sinistra i metodi di allevamento meno impattanti, andando verso destra i metodi più impattanti.

Si vede subito una grossa differenza: il manzo può inquinare poco o moltissimo a seconda del tipo di produzione (la maggior parte inquina un sacco). Tuttavia, anche il manzo meno inquinante impatta più di maiale, pesce, pollame e uova come fonti di proteine animali.
Le proteine vegetali vincono (quasi) sempre: il tofu ha emissioni più basse di pollo, uova e pesce anche quando allevati in maniera sostenibile; fagioli e piselli sono particolarmente efficienti perché hanno bisogno di meno fertilizzanti; la frutta secca ha in media emissioni negative “anche tenendo conto di trasporto e altre emissioni”, perché ovviamente piante e alberi sequestrano CO2. Piccole eccezioni sono le code lunghe di tofu e frutta secca, che rappresentano i metodi di produzione più inquinanti. Ma «solo una frazione della soia usata per tofu o latte di soia è connessa alla deforestazione, più del 96% della soia prodotta in Sudamerica è usata per i mangimi animali o l’olio da cucina».
Bisogna quindi dare atto ai vegani che hanno ragione: anche la peggior dieta vegetale batte la dieta onnivora più sostenibile. Se invece siete vegetariani e pensavate che mangiare formaggio impatti meno che mangiare pollo… dovrete ricredervi.
Dovremmo quindi seguire tutti una dieta vegana?
È sicuramente l’opzione dal minor impatto ambientale. Ma se non riusciamo a seguirla, anche da onnivori possiamo fare la differenza, perché la carne non è tutta uguale. Possiamo ridurre moltissimo il nostro impatto scegliendo meglio gli animali ed il tipo di produzione. Tra un hamburger di manzo del supermercato ed una fettina di pollo o maiale di un piccolo allevatore c’è un’enorme differenza.
Torna utile il principio “poca ma buona“: la carne a basso prezzo non solo è meno sostenibile, ma ha anche valori nutrizionali peggiori e una qualità al palato inferiore. Quel prezzo basso ci fa credere di poter avere più benessere, ma è solo un’illusione.
Quality over quantity.
La prossima volta che andate a fare la spesa resistente all’impulso di comprare tanta roba a basso costo che reca scritte come “carne origine: UE ed extra-UE”: non ha un Paese di provenienza perché raccoglie tutti gli scarti ed i tagli più economici. Preferite piuttosto dimezzare il consumo di carne e pesce per mangiarne più naturale e ritornare ad una sana dieta mediterranea con tanti legumi, cereali e verdure. È meglio per la nostra salute e quella del pianeta… e forse, dopo aver assaggiato un prodotto italiano d’eccellenza, capiremo che strafogarsi di hamburger da pochi euro non ne valeva la pena.
Bonus: tra i cibi più sostenibili c’è un outsider molto interessante. Ha un impatto inferiore al tofu ed equiparabile ai fagioli (0,6 kg di CO2 equivalente per kg di prodotto). Eppure si tratta di un animale, anzi, un mollusco: le cozze. Fonti di omega-3, ferro, B12 e sorprendentemente sostenibili, esiste un sottogruppo di “vegani razionalisti” che le mangia, poiché non hanno nemmeno un sistema nervoso complesso. Non solo produrle emette pochissima CO2, ma le cozze si nutrono di fosforo e composti azotati, talvolta presenti in quantità eccessive nell’acqua perché usati in agricoltura. Gli allevamenti di cozze sembrano avere un impatto positivo sugli ecosistemi, tanto che si studia di integrarle con gli allevamenti di salmone, per renderli più sostenibili. Lunga vita alle cozze!
Omar Alfieri
Fonti per approfondire:
https://ourworldindata.org/food-emissions-carbon-budget (quanto inquina il cibo)
https://ourworldindata.org/environmental-impacts-of-food (l’impatto medio dei vari cibi)
https://ourworldindata.org/less-meat-or-sustainable-meat (l’impatto nel dettaglio)
https://www.mdpi.com/2072-6643/13/4/1124/htm (benefici ambientali delle cozze)