Popolare format proposto due anni fa da Prime Video, LOL – Chi ride è fuori è giunto alla terza stagione, ma perché, secondo noi, non fa più ridere?
Ricordiamo, innanzitutto, che quando vennero presentate le prime puntate della serie le nostre vite erano scandite da DPCM e coprifuoco alle 22. La pandemia ci aveva costretti in casa, permettendoci di uscire lo stretto necessario. Dunque, la vista di dieci “scemi” era senza dubbio una via di fuga dalla triste quotidianità, in un momento che non potevamo condividere con nessuno.
Di fatti, non si imputa alla scelta del nuovo cast la non-riuscita generale delle sei puntate. Senza ombra di dubbio, ognuno dei sei concorrenti ha partecipato attivamente nel tentativo di strappare una fragorosa risata e persino i “condimenti” esterni atti a creare scompiglio sono stati apprezzabili (ricordiamo i tre gemelli apparsi dal nulla, che hanno causato l’eliminazione di Marina Massironi).
La scelta stessa dei comici aveva in sé le carte in regola per accontentare un po’ tutti, dai boomer con Nino Frassica alla gen-z dei social con Brenda Lodigiani e Marta Filippi, passando per i millennial con il duo Luca e Paolo.
Cosa non ha funzionato? Probabilmente, a nostro avviso, il meccanismo del gioco in sé, ormai arcinoto. Le regole sono sempre quelle: chi guarda sa già cosa aspettarsi, prima o poi. Aggiungiamo il fatto che lo spettatore stesso in molti casi si trattenga dal ridere in un tentativo di complice partecipazione al format. Inoltre, bisogna annoverare tra le visioni più cringe Frank Matano travestito da Fedez.
Tuttavia, non vi è una ragione univoca, non si può spiegare una battuta che non è stata divertente, così come non si può analizzare concretamente il motivo per cui ognuno dei concorrenti non ci abbia fatto sbellicare.
Possiamo solo affermare che, come ogni bel gioco, anche LOL ha stancato, probabilmente, perché è durato troppo, specie in un’epoca come la nostra, quella dei brevissimi video di Tik Tok, in cui ciò che ci annoia si “swipa” con un dito e si passa avanti.
Massimiliano Milone