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Arte: misterioso ritrovamento a Palermo

Lo strano caso di una cassa di gessi

Cassa, opere d’arte, giallo. 

Queste sono le parole chiave di una notizia rilasciata martedì 14 marzo:
“Una giornata normale di lavoro per i dipendenti della Galleria d’Arte Moderna di Palermo se non fosse stato per l’insolito ritrovamento, in piazza Croce dei Vespri (antistante all’ingresso alla Galleria), di una misteriosa cassa.”

“Blu, con maniglie ed etichette indicanti dati di spedizione. Una tipica e consuetudinaria cassa per effettuare spedizioni di manufatti artistici: la sua peculiarità risiede nel fatto che all’interno è stata ritrovata una serie di bassorilievi in gesso corredati da cornice.”

Fonte: LiveSicilia

Dopo l’arrivo della cellula militare della Tutela Patrimonio Culturale della città palermitana, giunti dopo la chiamata effettuata dai dipendenti della Galleria, la cassa è stata prelevata e portata in caserma per l’inizio delle indagini tramite l’analisi delle riprese delle telecamere di sorveglianza che costeggiano l’area del ritrovamento e la ricerca di eventuali segni, impronte o altri dettagli sulla cassa che potrebbero rivelare l’identità di chi ne sia entrato in possesso, di chi abbia posto la cassa in quel luogo ed anche risalire alla storia del trasporto del baule. 

Anche se sono passati pochi giorni dalla scoperta della cassa già sono stati raccolti molti dati: 

È stato accertato che non si tratta di opere provenienti dalla Galleria d’arte Moderna palermitana. 
L’etichetta riporta il nome di un museo, la “Bundeskunsthalle”, ovvero il Museo d’arte di Bonn (Germania), nonché l’appartenenza dei quadri ad una mostra del 2008, intitolata Sicilia. Da Ulisse a Garibaldi, promossa dall’Istituto italiano di cultura della città di Colonia, il cui manifesto era il seguente

La mostra, aperta dal 25 gennaio al 25 maggio del 2008, prevedeva 300 opere, le quali svolsero la funzione di “[…] testimonianza della straordinaria eredità siciliana: dall’età della pietra all’arrivo di Garibaldi sull’isola nel 1860”, come riportato in un comunicato, datato 25/01/2008, presente nel sito dello stesso Istituto italiano di Cultura di Colonia.

I gessi ritrovati nella cassa da trasporto, esposti precedentemente alla mostra, sembrano appartenere ad un professore di restauro jugoslavo, Sergej Zorych, trasferitosi anni fa a Bagheria, come riportato dall’etichetta. Dopo la mostra a Bonn, le opere furono rispedite a Bagheria, arrivando con successo a destinazione, come confermato anche dalla ditta che si fece carico del trasporto. I militari hanno cercato di risalire ad eventuali denunce di furto di tali opere, ma niente è stato trovato nell’archivio internazionale delle opere rubate. 

Il mistero, però, rimane; ovvero l’identità di chi, nella notte tra il 13 e il 14 marzo, ha portato la cassa davanti alla Galleria. Di certo non può essere stato il professore, scomparso due anni fa. 

Le forze dell’ordine stanno cercando di rintracciare alcuni familiari del professore, per poter fare luce sulla questione. 

Artemisia Li Pera

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