Difficilmente troveremo qualcuno che non abbia mai avuto una difficoltà, un momento di debolezza, uno sconforto, un malessere momentaneo o ripetuto nel tempo. Non tutti sono così “forti” come dicono, molti riescono a nascondersi, altri riescono ad andare avanti e a reagire, molti, purtroppo, invece non ci riescono.
In una società che corre e non guarda in faccia nessuno ma che soprattutto non riesce a sollevare chi sta cadendo, noi, che ne facciamo parte e vogliamo esserne parte attiva, abbiamo un dovere. Agire. Non dimentichiamo mai di ascoltare, di chiedere sempre ad un amico, a un conoscente, a un’altra persona se tutto va bene, se serve una mano, un confronto, un consiglio. Facciamo attenzione alle parole, ai gesti, ai nostri comportamenti. Perché si sta perdendo anche questo, in una società così distratta, scontata, cattiva e competitiva. Noi chiediamo alle Istituzioni di affrontare con maggiore attenzione un disagio che sta colpendo una generazione, la nostra generazione. La paura di non essere all’altezza in questa società. È una sfida che non possiamo permetterci di perdere, lo dobbiamo a chi ci guarda dall’alto, alle loro famiglie.
Federico, 28 anni.