Ieri, 13 novembre 2022, ore 16:30 (ora turca); nella via più trafficata della città di Istanbul, la Istiklal Caddesi, è stato fatto esplodere un ordigno che ha ferito più di 80 cittadini turchi, 31 i ricoverati, 50 i dimessi, due persone sono in condizioni gravi.
L’esplosione ha causato la morte di 6 persone, tra cui genitori e figli ed una coppia sposata.
“Auguro la misericordia di Dio ai nostri fratelli che hanno perso la vita nell’esplosione di Istiklal Caddesi e una pronta guarigione ai feriti. L’evento viene esaminato in molti modi e si rivelerà in tutte le sue dimensioni. Nessun attacco potrà spezzare la determinazione e la resistenza della Turchia.”, questo è quanto detto da Ibrahim Kalin, portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, in un post su Twitter.
Souleyman Soylu, ministro turco dell’Interno, ha annunciato la notizia che ha fatto il giro di tutte le emittenti televisive della città: il ministro sottolinea come il potenziale mandante potrebbe essere il PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan anche se quest’ultimo, nella mattinata di oggi, ha negato ogni coinvolgimento.
Si è espresso in merito anche il presidente Erdogan che, prima di partire per il G20 indetto a Bali, durante una conferenza stampa ha annunciato: “Forse sarebbe sbagliato parlare di terrorismo, ma i primi sviluppi […] mi dicono che c’è odore di terrorismo qui”.
L’attacco si verifica, peraltro, a sette anni dalla violenta strage del Bataclan, avvenuta in Francia, episodio di maggiore estensione ma ugualmente doloroso, evento che ha segnato come vittime non solo i morti ed i feriti ma anche i cari e gli affetti di tutti coloro che sono stati coinvolti nell’esplosione, imprimendo nella mente di tutti un ricordo che difficilmente potrà essere cancellato.

Nell’area dell’esplosione, gremita di giornalisti e sorvegliata dalle forze della sicurezza della città, è stata allestita una pedana per commemorare le vittime sulla quale i passanti continuano a lasciare garofani rossi.
Le autorità turche hanno proceduto all’arresto di 45 sospettati, tra cui una donna, presunta attentatrice che avrebbe posto sotto una panchina l’esplosivo a base di tritolo. La sospettata, Ahlam Albashir, è stata arrestata dopo aver tentato la fuga in Grecia, confessando successivamente di essere entrata illegalmente in Turchia dal nord della Siria e di appartenere al Pkk.
Le forze dell’ordine e della sicurezza turche stanno agendo per esaminare le registrazioni catturate dalle telecamere della zona per determinare con precisione le dinamiche dell’accaduto.
Artemisia Li Pera