Mercoledì 19 Ottobre la comunità studentesca si è riunita compatta in Piazza Università per manifestare contro le proposte della Commissione Didattica riguardanti la modifica del regolamento didattico. “NON UN APPELLO IN MENO” è lo slogan che ha caratterizzato questa manifestazione, dove tutti gli studenti, le associazioni studentesche indipendentemente dal segno politico, hanno fatto sentire la loro voce.
Ci ritroviamo in una situazione in cui gli studenti, il motore principale dell’Università, invece di essere aiutati, saranno penalizzati dagli stessi organi che hanno il compito di proteggerli.
Abbiamo condotto una piccola intervista per far chiarezza sulle modifiche proposte dalla Commissione e per sapere il parere degli studenti, cuore dell’Università di Catania. Lorenzo Comis, presidente della consulta degli studenti ci ha fornito delucidazioni pertinenti alle proposte: “La modifica al regolamento didattico prevede la riduzione degli appelli, sia quella degli studenti ordinari, sia per gli studenti fuoricorso e laureandi ed ex articolo 27. Nello specifico la proposta è ridurre gli appelli da 6 a 5 e l’introduzione di una sola pausa didattica in cui far confluire anche gli appelli per gli studenti fuori corso.” La Consulta si è pronunciata fortemente negativa rispetto a questa proposta e ha presentato una controproposta, ci spiega Lorenzo Comis : “La controproposta andrebbe a legittimare quelle che sono le due pause didattiche, una nel primo semestre, l’altra nel secondo. Gli appelli per i fuoricorso, laureandi ed ex articolo 27 saranno opportunamente distanziati dalle pause didattiche, cosa che oggi non accade in alcuni dipartimenti e ovviamente garantire che rimangano 6 appelli ordinari, distribuiti nelle tre sessioni.” Queste sono le motivazioni che hanno spinto gli studenti a manifestare e che continueranno a far valere i loro diritti anche nei prossimi giorni, tramite raccolta firme e manifestazioni in occasione del Senato accademico. Al CDA, il consiglio di amministrazione, i rappresentanti Alessio Liberti e Simone Brucato, ci informano che come ultimo punto all’ordine del giorno è stata trattata la proposta di modifica. “Il punto all’ordine del giorno è passato ma sono stati rinviati gli articoli su cui la consulta ha espresso criticità, ovvero il salto d’appello, riduzione degli appelli, commissioni monocratiche e lo status di studente lavoratore”.
Con il salto d’appello verrà negata allo studente, che non supera l’esame al primo appello, la possibilità di ripetere la prova nell’appello immediatamente successivo. Sono scelte senza buon senso e folli a parare degli studenti, gli unici che dovrebbero invece avere voce in capitolo. Non si può decidere di mettere in pratica queste proposte quando ci si lamenta delle poche iscrizioni ai vari corsi di laurea, della migrazione degli studenti verso altri atenei, fuori dalla Sicilia nel maggior numero dei casi.
Noi diciamo basta alle proposte illogiche, irrazionali e assurde che da un paio di anni a questa parte stanno diventando realtà della vita universitaria catanese. Si dovrebbe combattere cercando di agevolare gli studenti ordinari, fuoricorso, gli studenti lavoratori e ex articolo 27, ma di certo la via giusta per farlo non è questa.
Luca D’Emilio, consigliere al Dipartimento di Scienze Politiche, reputa questa proposta: “miope e senza buon senso”, siamo tutti d’accordo nel considerarla tale. Noi siamo la nostra unica speranza e dobbiamo combattere per il nostro diritto ad uno studio dignitoso e per un Ateneo che stia dalla parte degli studenti. Vi aspettiamo a Piazza Università martedì 25, per continuare a manifestare contro le scelte scelerate dell’Ateno di Catania. “Non un appello in meno!”
Martina Zimone