Di Giuseppe Simone Mazzaglia
Gli antibiotici, dal punto di vista farmacologico, sono sostanze naturali prodotte da organismi viventi o sintetizzate in laboratorio, in grado di inibire la crescita dei microrganismi e provocarne la morte.
Gli antibiotici vengono classificati in diversi modi.
Il primo è in base agli effetti ottenuti sul microrganismo.
Infatti possono essere:
-Batteriostatici, inibiscono la crescita e facilitano l’eliminazione da parte dell’ospite
-battericidi, provocando la morte del parassita.
Gli antibiotici, inoltre, si possono dividere in:
Antibiotici ad ampio spettro, agendo su batteri gram+ e Gram-
Antibiotici a spettro ristretto, ovvero attivi solo su batteri specifici.
In base al bersaglio colpito, gli antibiotici sono raggruppabili in sei classi principali:
– le penicilline: agiscono inibendo la sintesi della parete cellulare
-i macrolidi: inibiscono la sintesi proteica
-i fluorochinoloni: inibiscono la replicazione del DNA dei batteri
-le cefalosporine: anch’essi, come le penicilline, inibiscono la sintesi della parete cellulare dei batteri.
– le tetracicline: agiscono inibendo la sintesi proteica.
A livello globale, un problema piuttosto importante, è quello dell’antibiotico resistenza.
“Con il termine antibiotico-resistenza si intende la capacità di un batterio di resistere all’azione di uno o più farmaci antibiotici e quindi di sopravvivere e moltiplicarsi anche in loro presenza.”
Fonti: Istituto Superiore di Sanità
Istituto Mario Negri