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Società e Attualità

La guerra in Ucraina e le misure dell’UE

La situazione in Ucraina

Il 24 Febbraio, alle 5.45 del mattino, il presidente russo Vladimir Putin dichiara la guerra a tutto il mondo, con lo scopo di proteggere la popolazione, «smilitarizzare e denazificare l’Ucraina e di portare davanti alla giustizia i responsabili dei crimini contro i civili».

Pochi minuti dopo, l’esercito russo sfonda i confini dalla Crimea e dalla Bielorussia e, nelle ore successive, già sette città sono sotto attacco, come Odessa e Mariupol.  Inoltre, Kiev viene presa di mira dai missili sovietici e la popolazione è costretta a nascondersi nella metropolitana, cercando di usarla come rifugio antiaereo. La popolazione comincia a scappare e già, quasi un giorno dopo, si contano circa 100.000 sfollati, soprattutto tra coloro che scappano in Polonia, Moldavia e gli altri stati adiacenti. Per quanto riguarda i morti, si contano 800 militari russi e 137 soldati, anche se le stime sono ancora approssimative, considerati gli attacchi che ancora imperversano nel territorio ucraino.

Le bombe e i missili non risparmiano nessuno, tanto che gli aeroporti, un ospedale e una scuola a Donetsk sono stati colpiti.

Inoltre, Chernobyl è caduta nelle mani dei russi: nel pomeriggio del 24 Febbraio si sono verificati scontri e la preoccupazione mondiale si concentra sugli impianti di stoccaggio delle scorie, in quanto potrebbero cedere a causa della guerriglia dei soldati.

 Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i soldati ucraini stanno «sacrificando la loro vita per evitare una seconda Chernobyl». Oggi tuttavia è stato registrato un aumento dei livelli di radiazioni nella zona di esclusione della centrale di Chernobyl, «dovuto al movimento di una grande quantità di equipaggiamento militare, con conseguente aumento di polvere radioattiva contaminata nell’aria».

«Lo stato degli impianti nucleari e degli altri impianti della centrale nucleare di Chernobyl è invariato», ha aggiunto l’agenzia Interfax, che sta monitorando la situazione da vicino.

La situazione sta progressivamente degenerando e ancora non è possibile prevedere cosa potrebbe accadere nelle ore successive.

Le sanzioni contro la Russia

Il 24 Febbraio, gli Stati membri dell’Unione si sono riuniti nel Consiglio europeo e hanno varato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino, tale da isolare il paese.

Il Presidente della Commissione Europea ha parlato a nome di tutti, condannando «questo barbaro attacco e gli argomenti cinici che lo giustificano». Afferma in seguito che l’Unione Europea e il suo popolo sono al fianco dell’Ucraina contro un atto di aggressione reputato senza precedenti, a scapito di un paese sovrano e indipendente. L’Europa punta il dito contro Putin, ritenendolo responsabile per l’aver minato l’equilibrio di uno Stato e dichiara di voler punire questa azione disumana con un pacchetto di «sanzioni massicce e mirate» con l’obiettivo di indebolire la «capacità di modernizzazione» della Russia e «bloccare l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei».

Che cosa prevede il nuovo pacchetto di sanzioni?

«Le sanzioni coprono il settore finanziario, energetico quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe».

Ursula von der Leyen ha aggiunto: «Viene ridotto l’accesso della Russia ai più importanti mercati dei capitali. Ora ci rivolgiamo al 70% del mercato bancario russo, alle principali società statali, compreso il settore della difesa. Queste sanzioni aumenteranno gli oneri finanziari della Russia, aumenteranno l’inflazione ed eroderanno gradualmente la base industriale russa».

Si prevede il blocco dei mercati finanziari, il divieto di finanziamento per tutte le aziende russe, il divieto di export dei prodotti di ogni tipo, dal settore tecnologico a quello energetico a quello petrolifero.

Alle banche dell’UE sarà vietato accettare depositi da cittadini russi e alcune società statali non potranno accedere ai loro finanziamenti.

Per quanto riguarda l’America, il presidente Joe Biden annuncia «sanzioni devastanti», in quanto si mira a colpire alcune delle banche statali russe più importanti e di imporre delle restrizioni ai prestiti sul mercato americano per tredici imprese russe, tra cui banche, società energetiche e trasporti.

Colpiti inoltre alcuni esponenti di primo piano del partito e anche 24 tra persone e organizzazioni bielorusse per il sostegno all’invasione.

È stato considerato di fermare il meccanismo Swift dei pagamenti bancari ma ancora questa misura deve essere discussa, vista la divisione interna al riguardo: il Cancelliere tedesco Scholz si è schierato contro questa misura e neanche l’Italia e l’America concordano al riguardo

La Nato

Per quanto riguarda l’intervento della Nato, questa ha deciso di non prendere parte alla guerra.

Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, ha dichiarato: «Non ci sono truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell’Alleanza in territorio Nato. L’Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe e non abbiamo piani di inviare truppe in Ucraina».

Viene comunque garantito il sostegno militare, lo stesso Stoltenberg ha aggiunto: «Nei prossimi giorni invieremo ulteriori forze sul fianco Est dove già sono state inviate migliaia di truppe. Dopo l’invasione della Russia di un Paese non alleato abbiamo attivato oggi il piano di difesa della Nato, che dà maggior autorità ai comandanti in campo. Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto».

Per quanto riguarda l’intervento dell’Italia, Draghi annuncia che vi sono altri 1500 soldati pronti ad aggiungersi agli altri 300 già inviati in Ungheria e che aumenterà anche il numero di navi, aerei e droni mandati in dotazione all’Ucraina.

Stefania Giannetto

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