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“Non ti disunire”

“E’ stata la mano di Dio” è un film scritto e diretto da Paolo Sorrentino, uscito il 24 novembre 2021. La pellicola ha una trama spettacolare, una fotografia che lascia senza fiato, curata nei minimi dettagli e accompagnata da musiche piacevoli e coinvolgenti. La storia è ispirata ad avvenimenti autobiografici: ambientato negli anni ottanta a Napoli, Fabietto ha l’occasione di vivere uno dei più grandi sogni degli amanti di calcio, quando arriva in città Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata.

Una delle scene che ha colpito maggiormente il pubblico è quella in cui il protagonista Fabietto incontra e intrattiene un dialogo con il regista Antonio Capuano, il quale gli consiglia di non disunirsi: “non ti disunire”. La prima reazione che ho avuto durante questa scena è stata di pura curiosità: cosa voleva dire Capuano a Fabietto? Perché non si deve disunire?

La frase deriva da un modo di dire che si usa nel calcio, ha spiegato il vero Capuano durante un’intervista per la Repubblica, per esortare i giocatori a stare attenti durante la fase di copertura, un richiamo che fa ricordare il compito del calciatore in quel momento.

Fabietto invece decide di disunirsi, di lasciare la sua vita che aveva a Napoli e di costruirne un’altra, una nuova vita a Roma. È una scelta difficile che si pone davanti Fabietto, il quale si trova a dover decidere, ma questa scelta lo fa crescere, maturare, lo porta a trovare sé stesso anche se il prezzo da pagare è quello di lasciare la sua città.

Questo film riesce a raccontare in maniera eccezionale una fase di vita molto delicata: non tutti sono pronti a disunirsi, non tutti lo vogliono o forse non tutti lo sanno. Ci sono pensieri diversi, si pensi a Giovanni Verga e la sua teoria dell’ostrica: l’ostrica sta aggrappata allo scoglio e vive sicura finché resta lì dove è nata, così l’uomo di Verga vive sicuro finché non comincia a pensare di dover disunirsi. Se un individuo si distacca dal contesto sociale di cui fa parte o se cerca di elevarsi, il suo destino sarà fallimentare.

La vita purtroppo non è solo o bianco o nero e non ci sono scelte giuste o sbagliate, a volte si soffre di più nel posto in cui si è nati anziché nel posto in cui si decide andare. È importante essere se stessi e quindi avere la capacità di non perdersi, avere il coraggio di provare nuove esperienze e non perdere di vista la propria meta da raggiungere nemmeno per un istante, senza però dimenticare le proprie origini. Se Paolo Sorrentino non si fosse disunito, magari non avrebbe avuto il successo da regista che ha oggi.

E voi cosa fareste al posto di Fabietto? Vi disunireste?

Jennifer Consoli

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