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Sogno o son presidente?

Si è ormai soliti leggere, in generale nel mondo sportivo, ma particolarmente spesso in quello calcistico, racconti o storie non piacevoli da leggere. Storie di doping, racconti riguardo scandali di scommesse clandestine e molto altro ancora, alle volte ingigantendo la situazione o semplicemente per “infangare” lo sport. Benché, fortunatamente, non sia sempre così. Le favole esistono e vanno raccontate. La storia che voglio raccontarvi oggi inizia con un semplice nome: Tiago Rech. Egli è un tifoso del Santa Cruz, squadra brasiliana della città di Recife, ma non un tifoso qualunque. Inizialmente era l’unico tifoso a recarsi allo stadio per supportare la sua squadra, ma poi ne è divenuto il presidente. Ci arriveremo…

La società, nel 2012, affronta un momento critico, retrocedendo nel campionato Gauchão. Due anni dopo, quando il club compì 100 anni dalla sua fondazione, il presidente decise di dimettersi: è qui che inizia a intravedersi un inaspettato scenario per Tiago. Egli lavorava come giornalista per una sede locale, ma decise di lasciare quel lavoro per diventare l’addetto stampa del club brasiliano. Dopo qualche mese di ambientamento, consigliò di iscrivere la squadra a un torneo di categorie minori, per poter ritornare ad avere prestigio e soprattutto per ottenere, in caso di vittoria, una considerevole somma di denaro. A quel punto la società rispose con una domanda inaspettata: “Vuoi diventare il nostro presidente?”. Inizialmente venne visto come un azzardo: un comune addetto stampa che dirige un club professionista in cerca di riscatto. Sembra proprio essere un tentativo disperato il cui esisto appare, ancor prima di cominciare, un fallimento già scritto. E invece fu solo l’inizio di una meravigliosa favola calcistica! Tiago, a 27 anni, da comune tifoso diventa il numero uno della sua squadra del cuore, ma la favola non è ancora finita.

Il duro lavoro portò i suoi frutti: la rifondazione del club permise alla squadra di risalire in terza divisione, riconquistando così la stima dei propri tifosi e il meritevole rispetto ormai perso. Nel dicembre del 2020 il club raggiunge la vetta del successo, conquistando la coppa del suo stato, ovvero il Pernambuco e accedendo di diritto alla prossima coppa nazionale del Brasile. In otto anni la vita di Tiago è cambiata radicalmente, da semplice tifoso a presidente. In fondo non è forse il presidente a essere il primo tra tutti i tifosi? La favola di certo non finirà qui, perché il viaggio di Tiago è appena incominciato. Possiamo però soffermarci a cercare di comprendere la morale di questa storia, come ogni favola che si rispetti. La consapevolezza che dal fondo si può, anzi, si deve sempre risalire. Tiago era un semplice addetto stampa quando gli è stato affidato quell’incarico, pesante come un macigno, ma allo stesso tempo un’opportunità da cogliere al volo. Nessuno, forse neanche lui, si sarebbe aspettato questi risultati per un’esordiente in quel settore, ma alle volte basta solo credere fermamente in ciò che si fa e lavorare per ottenere i risultati.

Il calcio, come lo sport in generale, è ricco di storie come quella di Tiago. Purtroppo però vengono celate e sommerse da eventi funesti di cronaca, che tendono a screditare tutto quello che di meraviglioso accade. Grazie a persone come Tiago di favole ne esistono tante e aspettano solo di essere raccontate.

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