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“Un bianco silenzio che cela le stregonerie della mente” di Leonardo Caltabiano

Siciliano, classe 1998. Appassionato d’arte e bellezza, Leonardo scrive dall’età di quattordici anni: “avevo molte emozioni sparse a cui dovevo dare un ordine stabile”. Studia Giurisprudenza presso l’Università etnea -da sempre ateneo d’eccellenza- ed è capo redattore di VociUNI, il presente blog studentesco, di sua creazione. Porta sempre con sé una penna e un taccuino in cui appunta tutto ciò che suscita la sua attenzione, le sue emozioni e sensazioni. È così che ha concepito la sua prima raccolta poetica “Un bianco silenzio che cela le stregonerie della mente” ove “l’amore, la metapoesia e la spiritualità s’intrecciano in un percorso che porta il lettore a scoprire le fasi che precedono un’azione e lo scopo originario della composizione poetica”.

Io l’ho incontrato, intervistato e letto in anteprima il suo libro.

Vi riporto qui di seguito parte dell’intervista che vi servirà a conoscere ed apprezzare questo giovane poeta.

Perché scrivi?

Scrivo sia per dare sfogo ad alcuni “moti” che ho dentro, sia per non dimenticare emozioni e pensieri. Porto sempre con me un taccuino in cui appunto tutto ciò che mi passa per la testa: “Non omnis moriar”, come diceva Orazio nelle Odi. La scrittura e in particolare la Poesia celano però un’altra funzione: quella di offrire al lettore la scintilla per compiere un’azione. In molte poesie mi discosto molto dalla lirica e guardo a una composizione più orientata a scopi pragmatici. Non è voglia di orientare il lettore, proprio perché egli non percepirà gli stessi sentimenti del poeta: vedrà la poesia come un suo punto d’inizio.

Quando hai iniziato a scrivere?

Ho iniziato a scrivere a quattordici anni, qualche mese dopo l’inizio del ginnasio. Avevo molte emozioni sparse che dovevano trovare un ordine stabile.

Parlami di “Un bianco silenzio che cela le stregonerie della mente”.

L’essenza e lo scopo della raccolta stanno nella nota introduttiva: senza questa sembrerebbe un’accozzaglia di generi e temi senza un filo logico. È un percorso di tre tappe prima di arrivare all’azione del lettore. Queste tre tappe (esperienza, cognizione e azione) riflettono le tre funzioni della Poesia (analisi, unione e concretizzazione). Il libro è suddiviso in tre capitoli e ognuno di questi rappresenta una delle tre fasi.

Le tue poesie sono ispirate a qualcuno o a qualcosa?

Ho avuto e ho tutt’ora dei maestri, ma le poesie non sono ispirate a niente, sono ispirate da qualcuno e da qualcosa: una situazione, un’idea, un’emozione, un’astrazione, una Musa, una persona, un Ente superiore.

Quando hai iniziato a scriverle pensavi di pubblicarle? Era quello il tuo scopo?

No, l’idea della pubblicazione è venuta un po’ dopo, quando ho iniziato a far leggere le poesie. Da lì i miei genitori, i miei amici e parenti mi consigliarono di pubblicarlo. Era comunque un’idea sbiadita.

C’è una poesia che ti sta particolarmente a cuore? Perché?

Nessuna è particolarmente rilevante per me: tutte sono figlie mie e, nel rapporto genitore – figli, non ci sono preferenze. Tuttavia voglio indicarti una poesia che ho scritto in un momento particolare della mia vita: quando ho iniziato a percepire mentalmente la mancanza di mia zia, che se ne andò qualche mese prima. Si chiama: “Calici d’oro e campi di rose”.

Sei emozionato per questa nuova “avventura”?

Emozionato e anche stupito. Mi meraviglio perché ho iniziato a conoscere i principi, gli strumenti e le “burocrazie” dell’editoria: è un mondo che non conoscevo e che ancora non conosco a pieno. È proprio un’avventura in un bosco di parole chiave, descrizioni e mezzi comunicativi. Quindi sì, provo anzitutto stupore. Cosa sarebbero le emozioni senza meraviglia?

Cosa ti aspetti dalla tua prima pubblicazione?

Non saprei. È una strada tutta in salita e questa raccolta rappresenta la posizione di partenza. Spero che i pensieri e i valori contenuti nel libro possano arrivare a più persone possibili (giovani e meno giovani). Ma non posso aspettarmi nulla.


L’opera è stata recensita dal poeta e scrittore Antonio De Lieto Vollaro “Questo autore, eccelso giovane poeta, tiene prima di tutto una eccelsa preparazione e proprietà di linguaggio e terminologia poetica, mai riscontrata nemmeno nei grandi poeti passati e presenti. Dal suo stile e dalla sua profondità d’animo espressivo, si elevano canti poetici intrinsici, inizialmente difficili da comprendere a prima lettura, la seconda diventa un godimento dell’anima e una lezione universitaria di come comporre una poesia, facendo ben attenzione alle parole da usare, stile e metodo comunicativo. Sono strasicuro che sentiremo presto parlare in diversi salotti culturali televisivi e da veri critici letterari, di lui come autore e delle sue indescrivibili eccellenti opere poetiche. Complimenti all’autore.”

Ed io che non sono né una poetessa né una scrittrice e scrivo per puro diletto e passione , mi appello sopratutto ai miei coetanei : leggete, leggete, leggete. Non i librucci che raccontano storielle di poco conto, ma meravigliatevi leggendo le poesie di Leonardo, perdetevi nei suoi versi, viaggiate col cuore e con la mente, purificate la vostra anima con le sue parole affinché la poesia possa arricchirvi spiritualmente e moralmente.  

Grazie Leonardo per avermi dato la possibilità di dar voce alla cultura, ai sogni e alla poesia, “De – ludere” è la mia poesia preferita.

Da venerdì 11 Ottobre il libro sarà disponibile su youcanprint.it e da venerdì 18 Ottobre su tutti gli store online e librerie fisiche.

Yvonne Malfa

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