Salve cari lettori, sono Biagio uno studente di mediazione linguistica ed interculturale, solitamente mi occupo di scrivere articoli riguardati la letteratura essendone appassionato, in particolare letteratura portoghese ma talvolta mi piace scrivere anche riguardo le grandi tematiche umanistiche che poi sono intrinseche alla letteratura stessa.
Voglio iniziare con voi un percorso che ci porterà a capire come letteratura ed esistenza siano legati, come la letteratura sia identità, come l’identità sia cultura e come la cultura sia fatta di lingua; ricordandoci sempre che non esiste cultura senza lingua e non esiste una lingua che non sia di cultura.
Quest’oggi voglio parlarvi della mia idea di “Altro”.
L’essere umano è un essere che vive di relazioni, non vi è uomo senza gli altri uomini, e ognuno di noi fa parte dell’umanità, facciamo parte di una realtà in cui ci sono gli altri.
Anzitutto è necessario riconoscere l’altro nella sua singolarità specifica, la sua dignità di uomo, il valore unico e irripetibile della sua vita, la sua libertà, la sua differenza.
Teoricamente è facile, ma in realtà proprio perché la differenza crea paura, occorre mettere in conto l’esistenza di sentimenti ostili contro i quali dobbiamo lottare.
In noi vi è infatti un’attitudine che tende a farci prendere le distanze da tutto ciò che è radicalmente diverso da noi per fattori come : cultura, morale, religione, estetica, costumi. Quando si guarda l’altro solo a partire dalla propria cultura, allora si è facilmente soggetti all’incomprensione e all’intolleranza. L’etnocentrismo è positivo se significa non mettere da parte la propria storia e la propria cultura, ma è negativo se tale cultura è assolutizzata fino ad assurgere a identità perentoria e immutabile.
Il tema dell’identità non è di facile trattazione, rimanda a tutta una serie di risvolti, sfumature e implicazioni che vanno dall’individuo sino alle strutture istituzionali e ai significati culturali e simbolici con cui egli è confrontato. Quando parliamo d’identità sono diversi i piani che possono venir attivati nell’area semantica di questo concetto, siccome esso può riferirsi all’unicità e all’inimitabilità soggettiva di ogni essere umano nell’accezione rinviante all’insieme dei caratteri fisici e psicologici che rendono una persona quella che è, diversa da ogni altra.
Studiando letteratura mi imbatto spesso in queste tematiche, durante il mio soggiorno in Coimbra (Portogallo), per l’Erasmus, ho avuto modo di confrontarmi con il “Radicalmente Altro” ho fatto amicizia e scambiato idee ed opinioni con persone provenienti da diverse parti del mondo, dal Brasile alla Cina. Così mi sono posto spesso questa domanda:
Chi è l’altro per me?
Siamo abituati a pensare, come dicevo prima, a partire dalla nostra cultura, a partire dalla nostra visione del mondo. Sono dell’idea che per capire (o almeno per provarci) l’Altro dobbiamo sforzarci di “metterci nei suoi panni”, di “camminare nelle sue scarpe”,
così da assumere per un attimo la sua visione del mondo, la sua percezione di Altro.
L’integrazione passa per la conoscenza, passa per l’alterità, passa per la comprensione dell’altro.
Non serve costruire muri, né fisici, né culturali, i muri, nella storia sono sempre stati abbattuti, spendiamo le nostre energie piuttosto per cercare di capire chi è l’altro e non facciamoci spaventare nemmeno dal “radicalmente altro”, la conoscenza vince su tutto, la conoscenza è colei che fa progredire l’umanità e solo progredendo a livello umano possiamo avere una speranza di poterci definire davvero esseri Umani.
Solitamente mi congedo dai miei lettori con una domanda ed oggi voglio porvi la seguente : Chi è per voi l’Altro?
Nel prossimo articolo risponderò ad eventuali domande che potrete inviare al mio indirizzo mail: biagio.gravina96@gmail.com
Così che nel prossimo articolo io possa iniziare chiarendo i vostri dubbi e proseguendo con il nostro percorso che ci porterà verso la letteratura e nello specifico verso la letteratura di lingua portoghese.
Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato leggendo questo mio piccolo articolo senza pretese, spero mi scriverete in tanti.
A presto !
Biagio Gravina
